“Non sei fregato veramente finché hai da parte una buona storia, e qualcuno a cui raccontarla”.
Alessandro Baricco, Novecento.

Ci sono diversi modi di raccontare una storia. Non credo ci sia un modo migliore, ogni storia ha il suo modo preferito per essere raccontata.
Intendo dire per esempio che spesso si resta delusi guardando un film tratto da un libro che ci ha appassionato. Oppure a volte la forza di un singolo scatto dice più di mille parole profuse dal giornalista, tanto che ti chiedi a cosa sia servito scrivere tanto.

Prima di scendere nel dettaglio credo sia importante fissare un concetto: molto dipende dalla finalità della nostra storia. Come abbiamo visto nel nostro primo articolo dedicato a questo argomento, il nostro racconto può essere utile a presentare un prodotto (marketing), può esprimere un concetto o una filosofia (brand awareness) oppure può avere finalità sociali (campagne di sensibilizzazione o di studio).
Tutte le storie hanno una finalità, fosse anche solo il piacere dell’ autore nel raccontarla

In questo articolo desideriamo occuparci principalmente di visual story telling quindi vedremo come l’immagine sia assolutamente fondamentale nella narrazione:

  • l’immagine può accompagnare un testo illustrando il suo contenuto (libri illustrati, foto/video che si alternano in un articolo di un quotidiano, …)
    un esempio di storia illustrata da Gek Tessaro
  • l’immagine può svolgere autonomamente il ruolo di narratore (sia spot, corto o film, campagna pubblicitaria, …)
    un esempio di immagine che racconta una sotria - Gibì e Doppiaw di Walter Kostner
  • l’immagine può essere integrata con testo (pensiamo alle infografiche, alle slide o ancora prima al fumetto)
    una stupenda infografica realizzata da Peter Ørntoft
  • L’immagine può integrarsi con suoni, testo, oggetti, interazione (pensiamo ai percorsi che spesso caratterizzano le mostre interattive)
    Il video di MUTO è un esempio di come si può raccontare per immagini in modo non convenzionale.

L’introduzione di nuovi media e la possibilità ormai globalmente diffusa di poter produrre audio, video, foto, grafica e mescolarla a volte in geniali composizioni ha reso le categorie sopra descritte eterne incomplete. Se un visual storyteller fino a pochi anni fa utilizzava i tradizionali software quali Photoshop, Illustrator, After effects o Final Cut oggi ci sono designer e artisti che riescono a produrre eccezionali elaborati con un solo smartphone.
Ci sono servizi e software dedicati proprio alla presentazione di storie e racconti visivi (es. goAnimateFiverrStorify)
I modi per raccontare una storia sono oggi infiniti (fortunamente).

La stessa tendenza dei siti monopagina, spesso realizzati con framework quali Bootstrap e l’immancabile effetto parallasse, sono in effetti chiaramente indicazione del desiderio di raccontare un contenuto. L’infinito scroll con la rotellina del mouse richiesto all’utente, piuttosto che sul dispositivo mobile, non è altro che la riproposizione del vecchio (?) sfogliare le pagine… I testi si alternano a grandi foto che si animano leggermente ed ecco la storia si compone.

Gli stessi social network non fanno altro che presentare la linea del tempo articolata e caotica della storia delle nostre vite, o forse di quelle che vogliamo raccontare.

Gli utenti del social entrano a far parte di un racconto che è sempre più visuale e interattivo fino alle dirette di Periscope e Facebook. Vi proponiamo un’ottima storia che sfrutta proprio il tema dei social network: save the children lasciti.

Vi proponiamo qualche esempio, senza la pretesa di essere esaustivi o completi, ma col desiderio di essere utili per dare spunti di riflessione e ispirazione.

Singolo scatto fotografico

Video spot

  • L’indimenticato gattino della Barilla è forse il più classico esempio di Visual Storytelling: non viene detto quasi nulla, ma le emozioni ci arrivano forti.
  • Android ha raccontato una gran bella storia con un “semplice” cartone animato
  • Google è riuscito a raccontare una storia, “cercandola”.

Educational e informativi

Web

Video musicali e cinema

  • un intro lungo, anzi lunghissimo, che si presenta come storia introduttiva alla canzone Black or White mi M. Jackson
  • a parte la breve intro sulla scrivania, le immagini in Brothers in Arms (Dire Straits) seguono l’andamento della canzone. Lo stile e i tratti restano inconfondibili e molto grafici.
  • Il video dei Tiromancino ha una narrazione completamente slegata dal tema sonoro: l’omaggio alla comicità della Mondaini e Vianello.
  • I titoli di inizio del film di Spielberg “Prova a prendermi