Diceva Gabriel García Márquez che ad Agosto in Italia persino Dio è in vacanza. Mentre finiamo di preparare le ultime valigie e ci prepariamo alla chiusura estiva, dobbiamo però, come al solito, dedicare qualche momento al mese appena finito, anche perché Luglio è stato un mese pieno di novità.

Un oceano di novità per Dot Next

Il nostro Luglio è cominciato con la presentazione del nuovo logo e si è concluso con le celebrazioni dei nostri primi dieci anni che hanno portato ad un nuovo payoff e ad un sito web disponibile ora in inglese e in genovese.
Sì, è stato decisamente un luglio importante per noi.

Oltre a questo abbiamo potuto condividere il nostro metodo di lavoro con Slack e abbiamo finalmente risposto ad una delle domande che ci fanno più spesso… quanto costa un’app?

Una montagna da scalare per Twitter

Purtroppo luglio non è stato particolarmente felice per Twitter che continua ad avere problemi. Il 27 Luglio, dopo la pubblicazione dei dati di crescita del secondo trimestre 2016, le azioni di Twitter sono crollate, perdendo il 13%. Nonostante gli accordi commerciali di Twitter per i suoi live events, Twitter non riesce a farsi capire e non riesce ad attirare nuovi utenti.
Chissà se i profili verificati, da Luglio disponibili per tutti, aiuteranno in qualche modo.

In più a Luglio Twitter è stato sotto la luce dei riflettori per il caso di Leslie Jones. Leslie Jones, attrice afroamericana, è una delle star del nuovo Ghostbuster ed è stata presa di mira con insulti razzisti e sessisti. Lei stessa ha rewittato alcuni dei tweet che le sono arrivati, sottolineando il grosso problema di Twitter.
Del caso se ne è occupato anche il CEO di Twitter, Jack Dorsey e tra le conseguenze c’è stato il definitivo ban di Milo Yiannopoulos (@nero), blogger conservatore, uno dei protagonisti di questa vicenda.

Il problema degli abusi online non è nuovo e non è un’esclusiva di Twitter. Giusto qualche giorno fa ha annunciato il “Comment Filter“: ancora non è disponibile per tutti però.

Un lago di opportunità per Google

La notizia del mese di Luglio che più ha attirato la nostra curiosità è l’acquisizione di Moodstock da parte di Google.
Moodstock è una società che si occupa di “Visual Search”, cioè è specializzata nel riconoscimento degli oggetti.
Le possibilità per Google in questo campo sono enormi e lo sono anche per noi utenti. Il futuro della SEO passerà anche di qua. Sarà entusiasmante vederne gli sviluppi.

Una foresta inesplorata per Yahoo!

Ogni volta che scriviamo il recap del mese di solito cominciamo rivedendo le news interessanti che ci siamo segnati. Ad inizio Luglio le novità dell’universo Yahoo! erano due e riguardavano entrambe Tumblr: Tumblr aveva dimezzato il suo valore ed era ufficialmente parte dell’Ad Network di Facebook.
Nel recap di Febbraio avevamo già parlato di come Yahoo! avesse sostanzialmente “sprecato” Tumblr. A Marzo invece avevamo scritto che l’idea di unire Tumblr a Facebook tramite la pubblicità non ci sembrava una buona idea, visti i target molto differenti.

Poi, come ormai probabilmente saprete, Yahoo! è stata comprata da Verizon e quindi tutto è cambiato, anche se nella realtà dei fatti ancora nulla è cambiato.
Sarà interessante vedere le conseguenze di questa acquisizione e come cambierà Yahoo! e i suoi prodotti.

La triste storia di Yahoo!

Per finire di nuovo a Tumblr: è di qualche giorno fa la notizia che adesso gli utenti potranno guadagnare con la pubblicità sui loro blog. L’annuncio è arrivato qualche giorno dopo l’acquisizione, quindi è quasi certo che non sia la prima novità di Verizon, ma qualcosa a cui Yahoo! e Tumblr stavano già lavorando.
Personalmente non so quanto possa funzionare, considerando che Tumblr si espande soprattutto al suo interno, nella dashboard, mentre la pubblicità apparirebbe sui blog, quindi all’esterno. Potrebbe essere comunque un incentivo per chi sta decidendo di aprire un sito web. Potrebbe Tumblr diventare un concorrente per WordPress o Medium magari?

Tranquilla campagna per Facebook, Hootsuite e Prisma

  • Da Luglio Facebook è disponibile in Sardo
  • L’app Prisma, nuova ossessione globale, è disponibile anche per Android
  • Hootsuite aggiunge integrazione con OneDrive, Box, Google Drive, rendendo il lavoro del community manager leggermente più facile

Il tormentone dell’estate: Pokèmon Go

Non potevamo non parlare di Pokèmon Go, visto che è il vero tormentone dell’estate. Su questo gioco è già stato detto di tutto e il contrario di tutto. Molti sono stati critici (“una nuova ossessione”, “pieno di zombie in giro”, “siete già tutti drogati”), molti invece hanno sottolineato gli aspetti positivi (“fa camminare e uscire di casa”, “aiuta le persone che soffrono di depressione, ansia e agorafobia”) e sono venuti fuori diversi fatti curiosi (dall’adolescente che, invece di catturare un pokèmon, ha trovato un cadavere, alle persone che hanno salvato tanti animali feriti e abbandonati).

Pokèmon Go è la storia di un successo annunciato il primo aprile 2014, quando Google, come pesce d’Aprile, fa uscire il video Pokèmon Challange.
Le persone, pesce d’Aprile o meno, se ne innamorano e da lì comincia lo sviluppo del gioco sulla base di Ingress, un altro gameplay su realtà aumentata della Niantic, una delle start-up di Google.
Ingress è stato abbastanza apprezzato, ma non ha mai raggiunto il successo totale. Per quello ci volevano i Pokèmon che hanno attirato sia i nuovi fan che i nostalgici della serie. Il resto è venuto da solo.

Il successo di Pokèmon Go è chiaro e molti hanno già cominciato a sfruttarlo per marketing: da pizzerie che offrono agli allenatori bibite e patatine agli allenatori di Pokèmon di alto livello ai canili che “affittano” cani per accompagnare gli appassionati in giro alla ricerca di Pokèmon.
Moltissimi anche i blog che si stanno occupando proprio di questo argomento, offrendo guide e consigli su come cavalcare il fenomeno.

Di certo Pokèmon Go è stato un successo di Google e la realtà aumentata diventa di nuovo un argomento di conversazione per i tecnici e una “realtà” di utilizzo per gli utenti.