Noi l’abbiamo usata nell’ormai lontano 2009, Pokémon GO ci ha fatto giocare il grande pubblico, ma di realtà aumentata si parla da più di 50 anni. Ora Microsoft con HoloLens e altri progetti come Meta 2 promettono di portare la realtà aumentata finalmente alla portata di tutti. Ma cosa è esattamente e come funziona la realtà aumentata?

Cosa è la realtà aumentata

iniziamo con chiarire la distinzione tra realtà aumentata e realtà virtuale.

Come dice il nome la realtà aumentata è un arricchimento del mondo che ci circonda, al quale possono essere aggiunti modelli 3D, immagini, suoni, video, informazioni o qualsiasi altra cosa che può in qualche modo migliorare la nostra percezione di ciò che ci circonda.

La realtà virtuale al contrario è una riproduzione della realtà non integrata con ciò che abbiamo attorno, come un grande modello tridimensionale o un video a 360°.

Come funziona la realtà aumentata

Di solito si usano 2 modi per aggiungere informazioni alla realtà:

  • In base alla posizione: mettendo insieme le informazioni su un luogo e posizione e orientamento dell’utente è possibile associare al flusso video proveniente dalla fotocamera del dispositivo le informazioni aggiuntive, che potranno essere scaricate da internet o precaricate in una app.
  • In base a un marker: in questo caso l’informazione aggiuntiva (di solito un modello tridimensionale) viene mostrato sullo schermo in base alla posizione di una immagine particolare conosciuta dal software, come si può vedere nei video delle nostre realizzazioni nel paragrafo successivo.

Un po’ di storia

Di realtà aumentata si parla davvero da molto tempo. Nel 1965 Ivan Sutherland creò il primo dispositivo head-mounted sul quale tramite un computer visualizzava dei semplici wireframe; l’obiettivo dichiarato era di “circondare l’utente con informazioni tridimensionali”.

La prima applicazione fu in ambito militare, negli head-up display (HUD) usati dai piloti sugli aerei da combattimento: in questo caso l’obiettivo fu di evitare che il pilota dovesse abbassare lo sguardo sugli strumenti e non aggiungere informazioni alla realtà circostante, ma si trattò comunque della prima applicazione pratica dell’idea di Sutherland.

Nel 2000 Hirokazu Kato crea ARToolKit, una libreria che permette di aggiungere modelli 3D alla realtà circostante. Sfruttando questa libreria abbiamo creato prima il nostro progetto dimostrativo e poi un bel progetto di sensibilizzazione sulla malnutrizione con UNICEF.

Progetto UNICEF

 

 

Dot Next

 

Fino al 2010 circa la realtà aumentata è stata utilizzata in pochi ambiti e con risultati discutibili.

Alcune applicazioni in ambito turistico diedero la possibilità di visualizzare informazioni su monumenti e luoghi di interesse, ma la visualizzazione in realtà aumentata in fin dei conti non dava un grande valore aggiunto, anzi, tenere a lungo lo smartphone davanti a sé risultava piuttosto scomodo. L’unico “plus” era un certo “effetto wow” dato dalla novità, ma per l’utente finale l’interfaccia classica risultava ancora la più comoda.

È proprio dalla scomodità di tenere uno smartphone ad altezza viso che partirono i primi progetti di dispositivi indossabili per la realtà aumentata.

La svolta

Nel 2013 Google annunciò i Google Glass, resi poi disponibili per l’acquisto nel 2014. Il progetto fu accolto come una delle innovazioni più interessanti del decennio, ma non riuscì mai a raggiungere la fase di commercializzazione del prodotto.

Dopo l’entusiasmo iniziale il progetto fu abbandonato a gennaio del 2016; tra i maggiori problemi il fatto che con quei cosi (orribili) addosso ci si sentiva parecchio buffi e pochi sarebbero stati in effetti disponibili a usarli regolarmente.

Il progetto Glass ebbe comunque il merito di dimostrare che la realtà aumentata ha applicazioni nella vita di tutti i giorni e in qualche modo ha gettato le basi per i dispositivi del futuro, tuttavia il protagonista immediatamente successivo è stato qualcosa di completamente diverso: un gioco.

Niantic a luglio 2016 rilascia Pokémon GO, creato sulla base di Ingress, che straccia ogni record di download e crea nuovi fenomeni sociali: una massa di nerd scopre che la luce del sole non è poi così dannosa e brucia più calorie in un mese di quante ne abbia bruciate nel resto della propria vita, per poi tornare a rintanarsi nelle proprie case una volta catturati tutti i Pokémon.
Il successo di Pokémon Go non è in realtà dovuto direttamente alla realtà aumentata, bensì alla realizzazione del sogno di emulare le gesta di Ash Ketchum, immaginando che davvero nascosti in tutti gli angoli della terra ci fossero dei Pokémon da catturare.
Piccola curiosità su Pokémon go: è tutto nato da un pesce di Aprile di Google.

Il futuro della Realtà Aumentata

Chi sta facendo sul serio nell’ambito della realtà aumentata ha le idee chiare: il fallimento dei Google Glass e il contemporaneo successo dei visori per la realtà virtuale hanno insegnato che nessuno è disponibile a mostrarsi in pubblico con un dispositivo appeso agli occhiali, ma che un casco da indossare solo quando necessario è perfettamente accettabile.

Microsoft HoloLens e Meta 2 sono i progetti più promettenti, seguiti a ruota da Magic Leap che a differenza dei primi non ha ancora presentato il proprio dispositivo ma solo un video concept. L’idea è quella di un visore da indossare, che al contrario dei visori di realtà aumentata permette di mantenere il contatto visivo con il mondo esterno. Gli elementi che vengono mostrati sul visore potranno essere manipolati usando le mani, proprio come faremmo con oggetti reali.

Chiudiamo l’articolo con il video di presentazione del progetto HoloLens di Microsoft, che dà un’idea di cosa ci aspetta per il prossimo futuro.