Anche quest’anno abbiamo voluto celebrare lo Star Wars Day con qualcosa di unico e differente.
Un anno fa il nostro quiz “Che personaggio di Star Wars Sei?” era diventato un piccolo esempio di viralità e ci aveva permesso di poter testare un nuovo tipo di comunicazione, il test.
Quest’anno abbiamo deciso di provare qualcosa di davvero nuovo per il mercato italiano un chatbot.

Come abbiamo creato il Chatbot

È iniziato tutto come l’anno scorso con un file drive su cui potessimo lavorare tutti. Ideare un chatbot non è per niente facile, lasciatemelo dire: è un po’ pensare a diagrammi di flusso e un po’ cercare di essere preveggenti. Partiamo dall’inizio.

L’idea iniziale era la possibilità di far parlare gli utenti con i personaggi del quiz di Star Wars dell’anno scorso. Volevamo dare la possibilità agli utenti di scegliere un personaggio e poi far partire una discussione. Era una bella idea, ma avremmo dovuto avere a disposizione almeno un anno di tempo per programmare un chatbot così complesso. Per questo motivo abbiamo deciso di concentrarci su Yoda, perché probabilmente è il personaggio più interessante e più riconoscibile con cui “parlare”.

Parla con Yoda” si è ben presto trasformato. Volevamo qualcosa di più e abbiamo pensato a Yoda che racconta una storia. Ogni persona avrebbe potuto “ricordare” la sua avventura con Yoda.
In sostanza “Parla con Yoda” è un esperimento di storytelling interattivo.

Tecnicamente, come detto, il chatbot è un diagramma di flusso. A seconda delle risposte dell’utente viene generata una risposta di Yoda che porta avanti la storia. Sostanzialmente si possono generare infinite storie che poi riportano a 6 finali: le “morali” di Yoda.

Creare un chatbot tipo “Parla con Yoda” non è molto differente dal creare una storia a bivi come quelle di Topolino. Il vero problema è che la storia è interattiva, quindi bisogna pensare a come potrebbe rispondere l’utente ad una domanda aperta.
Proprio all’inizio dell’esperienza Yoda chiede all’utente se è rimasto sulla via dei Jedi: dovevamo far capire al bot che la risposta “il mio maestro è solo Darth Vader” significava andare verso la strada Sith. Se è vero che Yoda è criptico, è anche vero che comunque dovevamo davvero pensare non solo alle classiche risposte “Sì”, “No”, “Forse”, ma anche al linguaggio naturale dell’utente e al significato che potrebbe assumere una frase.

Il bot è stato poi creato con Motion.ai e durante la programmazione abbiamo dovuto cambiare alcune cose. Abbiamo scoperto per esempio che su Messenger le risposte multiple hanno un limite di 20 caratteri, mentre quelle che avevamo pensato erano molto più lunghe e descrittive.
Essendo il bot basato su un servizio on line ancora un po’ acerbo abbiamo avuto qualche problema tecnico e abbiamo dovuto usare un po’ di fantasia per aggirare i limiti.

I Chatbot funzionano?

Sapevamo dall’inizio che il chatbot non avrebbe potuto avere lo stesso successo di un quiz. Nonostante i chatbot siano in giro ormai da qualche anno, solo recentemente stanno davvero raggiungendo un pubblico più ampio che è più abituato agli assistenti vocali che altro.
Sapevamo quindi che non avremmo mai ottenuto i numeri dello scorso anno. Ma sono state decine gli utenti che hanno partecipato al Chatbot e altrettanti che hanno apprezzato l’idea (ma che non hanno poi partecipato… forse per distrazione).
Ci sono diverse cose che abbiamo imparato da questa esperienza

  • Apparentemente ad un sacco di persone piace insultare Yoda
  • Molti hanno abbandonato l’esperienza a metà
  • Molti hanno abbandonato alla domanda “Qualcosa da aggiungere tu hai?” cioè poco prima della fine. Abbiamo dovuto cambiare la domanda alla fine, ipotizzando che potesse creare confusione
  • Il fine-tuning è fondamentale: dalla pubblicazione ad oggi siamo intervenuti più volte per migliorare il nostro Yoda
  • Molte persone hanno apprezzato la nostra idea, ma molte di queste non hanno poi conversato con Yoda. Questo potrebbe essere collegato al fatto che un chatbot “ruba” più tempo di un semplice quiz? La prossima volta condivideremo verso sera invece che in mattinata per testare questa teoria.
  • I numeri in breve: 58 sono state le conversazioni di Yoda il 4 Maggio, i nostri post hanno raggiunto 1500 persone su Facebook, 45 like e reazioni positive

E adesso?

L’idea è di continuare a migliorare il bot. A dicembre uscirà “Gli ultimi Jedi” per cui vogliamo essere pronti con le nuove massime di saggezza di Yoda.
Per noi lo Star Wars Day è un modo come un altro per poter metterci alla prova con nuove tecnologie e nuove forme di comunicazione, per cui questa esperienza ci è servita per prepararci meglio alle nuove sfide del futuro digitale. Inoltre ci siamo divertiti un sacco!

Al prossimo anno 😉