E’ arrivata la primavera, è passata la Pasqua e la Pasquetta, a Genova sotto la pioggia come la migliore delle tradizioni, abbiamo festeggiato i papà e le donne ed ora siamo pronti a dare il benvenuto ad Aprile, quello che Eliot ha definito il più crudele dei mesi. Marzo ci ha portato davvero tante novità, alcune davvero sorprendenti.

Il sorpasso

Gli investimenti pubblicitari sul web aumenteranno. Questo non sorprende. Non ci stupisce neanche sapere che gli investimenti pubblicitari sul web saranno un giorno più alti di quelli della televisione: si ipotizzava che questo sorpasso avenisse nel 2018, ma secondo le previsioni di ZenithOptimedia sarà il 2017 l’anno della svolta. In Italia la televisione domina ancora, soprattutto i canali a tema, ma gli investimenti web crescono moltissimo.
Forse è il caso di pensare ad una strategia di web marketing?

C’era una volta Tumblr

Non è un bel periodo per Tumblr. Il servizio di Social Blogging acquisito qualche anno fa da Yahoo! non è stato sfruttato a dovere: ne abbiamo parlato lo scorso mese, ricordate? A Marzo è uscita la notizia che Yahoo! potrebbe vendere a Facebook degli spazi pubblicitari su Tumblr. Per Elisa, che segue da vicino Tumblr da anni, questa non è una buona notizia

Il target di Tumblr è decisamente differente rispetto a quello di Facebook. Fin dall’inizio gli utenti di Tumblr hanno fatto una netta distinzione tra Tumblr e Facebook. Gli iscritti a Tumblr fanno vanto della loro weirdness, di essere differenti, di essere nerd, ma sono anche molto giovani, idealisti, molto coinvolti dalle cause a cui tengono. Facebook è visto come “il sistema” contro cui spesso hanno problemi.
Portare la pubblicità da Facebook a Tumblr è un errore. Molto probabilmente portare la pubblicità su Tumblr è l’errore principale. Ci devono essere altri modi per monetizzare. Questi sono altri discorsi ovviamente, ma prima o poi dovremmo affrontarli.

Ieri, oggi e Google

Passare da un social che stenta a decollare a Google+ è un po’ come sparare sulla croce rossa, ma forse assumere Chris ‘moot’ Poole, il fondatore di 4Chan, potrebbe rivelarsi una buona scelta. Google+ negli anni si è creato una piccola nicchia di utenti, quelli degli smanettoni. Il target di Google+ in parte coincide con quello di 4Chan e Reddit, ma i suoi risultati sono ovviamente meno incoraggianti. Chris Poole potrebbe essere la figura giusta per aumentare gli utenti potenziali di Google+ senza snaturare il progetto.

La notiziona del mese di Google però è quella pubblicata da Search Engine Land: pare che la Local SEO sia destinata a cambiare. Viste le previsioni, questo aggiornamento potrebbe essere la fine delle directory local. Era ora!

Per finire con Google possiamo parlare di Analytics 360. Anche questa sembra una novità piuttosto interessante, ma dobbiamo studiarla per bene prima di poter dare un’opinione.

Facebook e i suoi fratelli

Come sempre è Facebook il protagonista del mese. Abbiamo tante novità da discutere, come al solito. E’ il momento di usare la lista puntata

  • Facebook ha acquistato MSQRD, l’app per i Selfie con maschere virtuali. Un attacco a Snapchat?
  • Sentivate la mancanza di grassetti, italici e sbarratti su WhatsApp? Be’ ho una buona notizia per voi
  • Cambia l’algoritmo di instagram, sempre più simile a Facebook. Anzi, forse no. Magari più avanti?
  • Arrivano i video instagram che durano un minuto. Potremmo ignorarli nello stesso modo in cui ignoravamo quelli da 15 secondi
  • In generale, non so se l’avete intuito, instagram sta diventando sempre più Facebook e le persone non sono particolarmente contente di questa deriva

Marzo: un mese difficile.

Non è possibile parlare di questo Marzo senza pensare agli attentati di Bruxelles e di Lahore. E’ stato un mese difficile. In certi momenti le parole non bastano ed è difficile riuscire a capire cosa sia giusto dire e in che modo.
Gli attentati di Bruxelles e di Lahore sono avvenuti a pochi giorni di distanza l’uno dall’altro e la domanda che serpeggia in questi giorni è sempre la stessa:”Perché non si parla di Lahore come si parla di Bruxelles?”.
E’ vero che si parla meno di Lahore? Sì, è vero. Ma non è solo questo, Martin Belam lavora al Guardian e ha notato una cosa: si legge molto meno di Lahore. Il post di Martin Belam su Medium è la nostra lettura consigliata per questo mese.